LA CIDHPDA CHIEDE ALL'AMBASCIATA BOLIVIANA IN MESSICO DI INTERVENIRE NEL CASO DI FERNANDO HAMDAN

09 LUGLIO 2024
La Commissione iberoamericana per i diritti umani per lo sviluppo delle Americhe (CIDHPDA), attraverso il suo Consiglio iberoamericano e per voce del suo Commissario per l'America Latina e i Caraibi, Víctor Hugo Gutiérrez Yáñez, ha chiesto all'ambasciatore boliviano in Messico, José Crespo Fernández, l'immediata liberazione del nostro collega LUIS FERNANDO HAMDAN CALANCHA, Commissario Presidente del Consiglio di questa onorevole Commissione presso la sua sede in Bolivia.
In precedenza, la CIDHPDA si era rivolta all'ambasciata boliviana per esprimere la propria preoccupazione per le molestie subite dalle persone sospettate di aver partecipato al presunto tentativo di colpo di Stato, tra cui il generale dell'esercito in servizio passivo Tomás Peña y Lillo, che rimane in clandestinità, finché non ci saranno garanzie per assicurare il rispetto dei suoi diritti e della sua integrità.
Allo stesso modo, abbiamo sollecitato il governo boliviano a garantire la vita del nostro commissario, nonché a rispettare il Diritto Internazionale Umanitario (DIU) e i trattati internazionali che lo Stato Plurinazionale della Bolivia ha firmato presso le Nazioni Unite (ONU) e l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA).Luis Fernando Hamdan rimarrà in detenzione preventiva per sei mesi nel carcere di San Pedro, a La Paz, per il presunto legame con i reati di terrorismo e di rivolta armata contro la sicurezza e la sovranità dello Stato. Il suo avvocato difensore, Jorge Valda, ha avvertito che i diritti e le garanzie dell'imputato sono stati gravemente violati in un processo irregolare. Inoltre, non è stato preso in considerazione il vero motivo dell'incontro tra Hamdan e Juan José Zúñiga. Secondo le dichiarazioni dell'attivista, ha incontrato l'ex comandante generale dell'esercito boliviano per discutere di questioni relative ai diritti umani dei prigionieri politici. D'altra parte, ha commentato che Zúñiga si è sentito "minacciato" dal ministro della Difesa, Edmundo Novillo.
Nella lettera ratifichiamo il nostro impegno per la difesa, la tutela e la difesa dei diritti umani. La nostra organizzazione NON appartiene a nessun movimento sociale o politico che danneggi la stabilità dei Paesi in cui siamo rappresentati.